FONDAZIONE AURORA ACCOMPAGNA IL DAGORETTI FILM CENTER NEL PERCORSO PER DIVENTARE UN’IMPRESA SOCIALE

“Sogno un centro di cinematografia, nei sobborghi di Nairobi, che dia voce a chi non ce l’ha”. Sono queste le parole di Jackson Ogonda, Direttore del Dagoretti Film Centre (DFC), che ha da poco ricevuto macchine da presa, cavalletti, teleobiettivi e altri strumenti che daranno ai ragazzi di Dagoretti l’opportunità di raccontare nuove storie di vita, dal loro punto di vista. Jackson è già in strada, con i suoi allievi e collaboratori, a catturare istanti che narreranno realtà uniche nel loro genere. Sono anni che lavora in questa area, nella periferia di Nairobi, Kenya, e che attraverso un approccio partecipativo cerca di offrire delle opportunità di crescita professionale per il futuro dei ragazzi coinvolti.

Da diverso tempo il Centro di Dagoretti sta intraprendendo la strada per costituirsi come impresa sociale, un percorso sfidante, ma necessario per la propria sostenibilità. Fondazione Aurora ha deciso di affiancare questa impresa e, nel rispetto delle richieste, di aumentare la dotazione di attrezzature del DFC al fine di accrescerne il potenziale imprenditoriale. Questo ulteriore contributo è avvenuto per dare continuità del processo di scaling up cominciato dopo l’incontro con Jackson e Peter promosso nella cornice della partecipazione a Book City Milano, nel novembre scorso. La Fondazione, partendo dalla centralità delle varie Afriche, dal potenziale delle giovani generazioni e nel rispetto dell’ownership, da sempre affianca iniziative d’imprenditorialità ad impatto sociale di giovani per contribuire alla promozione di un’economia auspicabilmente inclusiva e sostenibile.

“L’obiettivo primario del centro di produzioni video in cui operiamo” spiega Jackson, “è offrire una possibilità di crescita, in termini di talento e carriera in campo cinematografico, a ragazzi e giovani vulnerabili e svantaggiati. Il centro di produzione cinematografica darà ai ragazzi gli strumenti per raccontare nuove storie di vita, dal loro punto di vista. I lavori verranno poi proiettati e fatti circolare sui diversi media e in occasione di festival cinematografici. Il loro sguardo sul mondo sarà alla portata di tutti.”

[…]

Leggi l’articolo completo sul sito di Amref Health Africa