Il progetto “Salute Senza Barriere” di Fondazione Aurora continua a fare progressi significativi in Mozambico, con il coinvolgimento di Focal Points locali per facilitare la partecipazione dei beneficiari e l’impegno sul campo. A gennaio 2024, sono state organizzate due sessioni di formazione online, ciascuna della durata di cinque ore, che hanno coinvolto i punti focali nel progetto. Queste sessioni hanno facilitato una profonda comprensione degli obiettivi del progetto e delle strategie di intervento. Successivamente, nel mese di febbraio, è iniziata la fase esplorativa per nuove collaborazioni con aziende e ONG nella regione di Montepuez, al fine di identificare potenziali partner che possano supportare l’occupazione delle persone con disabilità. Cinque aziende private e diverse ONG hanno mostrato interesse a collaborare, evidenziando l’importanza del nostro progetto nel creare opportunità inclusive.

Nel mese di marzo, gli sforzi di Fondazione Aurora e dei suoi partner si sono concretizzati attraverso visite sul campo che hanno permesso di raccogliere dati importanti sui 25 beneficiari del progetto nella Vila de Manica. Queste informazioni sono state cruciali per definire il profilo socio-demografico dei beneficiari e identificare le attività economiche locali più promettenti. I beneficiari, di età compresa tra i 20 e i 75 anni e affetti da disabilità fisica, visiva, uditiva, multipla o albinismo, hanno espresso interesse in una varietà di iniziative economiche, tra cui l’apertura di negozi di alimentari, l’allevamento di polli e la vendita di prodotti agricoli. Queste attività non solo promuovono l’autosufficienza, ma rafforzano anche l’economia locale.

Il progetto “Salute Senza Barriere” è realizzato in partenariato con l’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau (AIFO), il Forum delle Associazioni Mozambicane delle Persone con Disabilità, la Direzione Provinciale Sanitaria di Cabo Delgado e di Manica, e il PIN S.C.R.L. Servizi Didattici e Scientifici per l’Università di Firenze (ARCO-PIN). Il progetto mira a ridurre la mortalità causata dalle principali malattie non trasmissibili e a promuovere l’inclusione sociale delle persone con disabilità, oltre a un cambiamento positivo che va oltre la salute e tocca la vita sociale ed economica delle persone coinvolte.

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